La rabbia è uno dei cinque sentimenti trattati in MTC.
La rabbia è l’emozione collegata alla primavera, al legno verde, al colore verde, al fegato e alla bile.
Primavera, potrebbe sembrare strano, la primavera coi fiorellini e gli uccellini canterini, cosa c’entrano con la rabbia?
Siamo abituati a pensare alla rabbia quando sfocia nell’offesa, nell’aggressività, o peggio nella violenza sull’altro.
In verità la rabbia è un’emozione importantissima, che ci da la forza.
Forza per andare avanti. Forza per nascere. Stagionalmente forza della terra di rinascere ogni volta sempre nuova.
Ecco perché è temporalmente legata alla primavera.
Ci sentiamo arrabbiati quando qualcuno non ci rispetta, quando accade qualcosa che non combacia con i nostri desideri, con ciò che il nostro sé vorrebbe.
Viviamo una carica interiore che sale da dentro come un calore. E’ forte, è istantanea, così è la rabbia.
In tali casi, è sano vivere anche la scarica, cioè non implodere. Si dice di chi trattiene sempre la rabbia che si fa “il sangue amaro”, il proverbio saggiamente fa riferimento proprio alla bile, alla rabbia che resta dentro.
Un conto è scaricare la rabbia nell’istante della sua ebollizione interiore, un conto è diventare offensivi, aggressivi o violenti con qualcun’altro.
In MTC i comportamenti propri di fegato e vescica biliare sono l’urlo e il movimento.
Benissimo allora sfogarsi con un grido, gettare un oggetto a terra, sbattere una porta. Gli oggetti non fanno male, se si rompono ne acquistiamo di nuovi. Se ci scagliamo contro una persona però si ferisce e non è più come prima.
Bene lo scarico istantaneo della carica energetica dell’emozione, bene poi incanalare l’energia in circolo in modo costruttivo.
Certo passare tutta la vita a sbattere porte e rompere oggetti non porta da nessuna parte se non a dover periodicamente riacquistare mobili e soprammobili.
Ottimo, capire l’origine della nostra rabbia e, dopo aver scaricato il primo momento di eccesso di energia, incanalare consapevolmente le proprie energie verso il cambiamento desiderato. A volte, basta meno di quanto si creda.
Voler operare un cambiamento significa essere già cambiati dentro. L’evoluzione è già in corso.