Le emozioni non sono positive o negative, le emozioni semplicemente sono.
La rabbia è spesso accusata di essere un’emozione negativa, perchè crea conseguenze negative a causa dei comportamenti, anche molto dirompenti, che possiamo assumere in momenti di rabbia.
Questo accade perchè spesso la rabbia viene espressa attraverso comportamenti offensivi, finanche violenti.
La rabbia ha sicuramente necessità di fare la sua “esplosione”, dire sono molto arrabbiato potrebbe proprio non bastare! Esprimere cognitivamente un’emozione, cioè riconoscerla e darle un nome, è molto utile, ci dona consapevolezza, ma non ci concede di scaricare l’energia che l’emozione ci ha fatto crescere dentro.
Tuttavia, è necessario imparare ad esprimere la rabbia adeguatamente. E’ giusto lanciare un urlo, si può sbattere una porta, perchè no, a volte siamo così adirati magari potremmo rompere un oggetto. Gli oggetti si possono riacquistare, o comunque il danno è sicuramente limitato. Pensiamo a chi in palestra prende a pugni un sacco di sabbia o un pungiball. Tutti questi comportamenti ci concedono di “scaricare” la rabbia senza ferire nessuno.
Al contrario scagliarsi contro qualcuno, offenderlo, magari arrivare ad alzare le mani per picchiare, questi si, sono comportamenti negativi.
Come si passa da una modalità negativa ad una positiva?
Trovo molto importante a tal proposito ricordare il discorso di Galimberti sulle mappe emotive del nostro cercello. Nei primissimi anni di vita si verrebbero a formare queste mappe emotive che ci consentono di riconoscere le emozioni, di costruire i sentimenti, di avere attenzione a ciò che sentiamo noi e a ciò che possono provare gli altri, di conseguenza averne rispetto.
Dunque quando qualcuno ci fa veramente arrabbiare, la scarica della rabbia è una cosa necessaria da un punto di vista psicofisico, ma, poi, dopo aver magari lanciato un poderoso urlo, e aver sbattuto un oggetto sul tavolo, utile è passare ad un livello più evoluto: incanalare questa potente energia per cambiare in modo positivo
quello che non va. Si perchè la rabbia è energia. Un’energia molto potente. Un energia propulsiva, che ci porta a creare, a fare, a vivere.
Quindi si, abbiamo bisogno della scarica energetica dell’impulso della rabbia, quando lo proviamo, ma se la nostra educazione emotiva ha funzionato, attraverso un adeguato riconoscimento da parte di chi si prendeva cura di noi nei primi anni, allora sapremmo poi capire che l’emozione è giusto riconoscerla e viverla, ma non è giusto ferire.
Cosa ancora più importante ed evoluta, capire che possiamo usare l’energia che ci regala la rabbia per dare il via ad un cambiamento, per fare qualcosa di cui sentiamo desiderio o necessità.
E di questi tempi rabbia ne circola, ahimè! 🙂
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