Camminare è uno tra i primi schemi motori che si eseguono da piccini, una volta acquisita la capacità di stare ritti in piedi sulle gambe, è una tra le più naturali espressioni del comportamento umano.
Come ogni altro comportamento umano anche il camminare ha determinate caratteristiche specifiche a seconda della persona, del suo temperamento, delle emozioni che prova al momento, del suo stato psico-fisico.
La minore o maggiore sicurezza si riflette nell’incedere, come anche l’umore e l’eventuale presenza di eccessiva stanchezza.
Ci sono persone che hanno un incedere fiero e spavaldo. Tali caratteristiche, che noteremo nei loro passi sicuri, appartengono a soggetti decisi che non temono di farsi notare, anzi.
Ancor più attenti a piacere e forse per questo, infondo meno sicuri, coloro che hanno una camminata flessuosa, ancheggiante.
Diversamente “mobili” i dinoccolati a testa bassa, che si guardano spesso i piedi, magari arrossiscono quando chiamati in causa. Ciò che li fa “ondeggiare” non è il desiderio di piacere e compiacere, ma l’insicurezza.
Ci sono poi quei tipi che emanano un che di trasandato, buttando in là i piedi quasi inciampando su se stessi, tipi forse intuitivi, anche fantasiosi, ma confusi, coi pensieri disordinati, che finiscono per non combinare un granché.
Le camminate armoniose, mai rigide, sicure quanto basta, appartengono a persone mature, consapevoli, che possiedono una certa calma e armonia interiore.
Oltre alle caratteristiche dei tratti della personalità, anche l’umore influisce sul modo di camminare. Va considerato che laddove le caratteristiche proprie di certi stati emozionali cristallizzano fino a diventare un tratto di personalità anche un certo modo di camminare diventa stabile nel tempo.
La tristezza fa chinare la testa, rallentare il passo, incurvare la schiena. La persona avanza a fatica.
La rabbia fa pestare i piedi, da velocità, si avrà una camminata “marziale”.
La gioia dona appagamento e leggerezza, regala una camminata armoniosa, celere, ma certo non bellicosa.
La paura fa tentennare, inciampare sui propi passi, schivare qualunque cosa.
Ecco qua che anche il camminare è un movimento psico-espressivo come ogni altra azione umana, caratterizzandosi in base alle qualità di chi lo compie.
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