Quando ho letto per la prima volta la parola psicopoiesi mi ha suscitato immediatamente grande curiosità! Così ho deciso di approfondire e fare alcune domande a Salvatore Incarbone che se ne occupa. Ecco le prime domande risposte:
Cos’è la Psicopoiesi?
Salvatore: Psicologia della Creatività e della Relazione, Metodologia scientifica e tecnologica. La Psicopoiesi è una Psicologia nuova basata sulla Creatività. Aspira ad essere una Psicologia rigorosamente scientifica, al pari delle scienze fisiche, mediante una metodologia tecnologica specifica, detta Psiconica.
Come la Fisica si avvale della Matematica, così la Psicopoiesi si avvale della Psiconica che – mediante la progettazione di macchine adatte – è non solo il laboratorio sperimentale del comportamento ma anche lo strumento di previsione e verifica del funzionamento creativo mentale che – per il tramite della macchina – diventa verificabile, osservabile e prevedibile.
La Psicopoiesi ci sembra l’unica teoria psicologica che, con i sugli sviluppi, spiega la natura arcana della musica e perché piace, illuminandone il misterioso fascino, finora rimasto inspiegabile. Analogamente trova giusta l’attrazione verso le figure simmetriche, valorizza le “illusioni” – p. e. visive – che chiama “allusioni”, riesce a fare previsioni sul funzionamento mentale, p. e. realizzando progetti di Percezione Artificiale, studi di Psicolinguistica applicata e applicazioni alle Terapie d’Arte. La teoria psicopoietica riesce a formulare ipotesi sulla babele delle lingue e quindi sui criteri d’uso o non uso del linguaggio durante la terapia, portandolo al minimo indispensabile richiesto …
Dove la Psicopoiesi trae la sua origine?
Salvatore: Arti, Invenzioni e Terapie. L’origine della Psicopoiesi inizialmente fu nell’interesse dell’autore per le Arti, le Invenzioni e per i suoi progetti di Macchine che imitano il comportamento umano con implicazioni apparentemente avveniristiche o fantascientifiche per la società relativamente all’economia, alla politica e ai costumi sociali.
Per l’origine e lo sviluppo, altrettanto importanti e decisivi sono stati osservazioni e successi terapeutici con i malati mentali gravi in atelier d’arte in ambiente ospedaliero.
La prossima settimana continua l’approfondimento!