La stagione autunnale segna un passaggio stagionale importante: la fine estate.
Alla fine del momento di “fuoco” quando la natura è “esplosa” nel sole dell’estate regalando tanti suoi doni, questo è un momento in cui la terra si concede il meritato riposo. E’ sano ed è giusto riposare dopo aver tanto lavorato e prodotto. E’ così che diventa possibile recuperare le risorse per rinnovarsi e ricominciare ancora quando sarà il momento.
Sappiamo imparare dalla Natura? Non sempre. A volte non sappiamo capire quando è il momento per il riposo. Quando abbiamo dato i frutti del nostro lavoro e abbiamo bisogno di fermarci per un po’, recuperare le risorse, per avere modo di ripartire quando sarà il momento.
Il mondo di oggi spesso questo non ce lo concede. Tuttavia, possiamo, avendone consapevolezza, cercare il più possibile di allentare i ritmi, trovare uno spazio per raccogliere le forze, un momento per respirare, con consapevolezza, rilassarsi.
La fine estate è il momento della Natura per prepararsi al riposo. L’energia del fuoco estiva lascia spazio ad una fase diversa. Meno esplosiva, più raccolta, quasi meditativa. Assecondare tutto questo non può che farci stare meglio.
A volte penso che la società umana odierna si sia costruita dei tempi e dei ritmi che, non rispettando quelli che imporrebbe la Natura, ci scolleghi dal suo andamento lasciandoci un po’ nel vuoto, un po’ persi. Persi ci lasciamo travolgere e allontanare ancora di più, nel vortice di ritmi che nessun attenzione pongono a quanto la Terra presupporrebbe con i suoi di ritmi.
Se riuscissimo, per quanto possibile, a riconetterci alle stagioni, ai ritmi della Natura, ritroveremmo sicuramente anche un migliore rapporto con noi stessi. Chi sta meglio con se stesso sta poi meglio anche nel relazionarsi con gli altri.
Il movimento espressivo della Terra da un’impronta imprenscindibile per il nostro benessere, visto che siamo creature che questa Terra abitiamo e da cui abbiamo avuto origine.
Il tuo bell’articolo riporta l’attenzione sulla circolarità di tutta la Natura che è propria anche dell’uomo.
Leggendolo mi è tornato alla mente un mirabile supporto cinematografico sull’argomento: il film “Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera” di Kim Ki-Duk, incentrato in un tempio buddista, e fluttuante in una valle inondata… (più metaforico di così davvero non è possibile), in cui la vita dei protagonisti si svolge seguendo lo stesso corso delle stagioni.
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Ti ringrazio molto per il suggerimento cinematografico, spero di riuscire a vederlo! Grazie anche per condividere l’idea dell’importanza dell’andamento circolare della Natura ^_^
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Grazie a te per gli articoli sempre molto interessanti: ti leggo con molto piacere 🙂
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