Quando la disgrafia dipende da difficoltà grafomotorie, non è quindi legata ad altre difficoltà di apprendimento come la dislessia, la problematica risiede non nel riconoscimento delle lettere, nel capire quale segno grafico corrisponde a quale suono, ma nel disegnare la lettera, nel riuscire ad eseguire graficamente.
Per la maggior parte delle persone scrivere diventa dopo l’apprendimento iniziale un automatismo semplice, per i disgrafici resta la difficoltà che possiamo vedere in chi è alle prime armi con la scrittura. Le cause non sono note. Quando la difficoltà è corposa, la via migliore è servirsi di uno strumento compensativo, cioè usare il computer per scrivere. Al giorno d’oggi poi possiamo dire che è solo un anticipio di quanto succederà una volta finita la scuola, quando per scrivere un qualsiasi tipo di documento usiamo tutti una tastiera.
Tuttavia, se la situazione e la motivazione lo permettono, tentare un allenamento che possa favorire un miglioramento è auspicabile.
Lo è per tanti motivi. A scuola per poter affrontare i compiti come gli altri, per se stessi, perchè scrivere e farlo a mano, a volte è davvero un gesto terapeutico.
Un’aiuto importante può essere riconoscere la modalità base che c’è nel gesto grafico delle lettere
Ad es la “i” in corsivo è il gesto più semplice e breve.
Da questo punto di vista la “u” non sarà altro che una doppia i.
Prendere consapevolezza dei gesti grafici necessari a tracciar le lettere ed allenarsi nel farlo in maniera adeguata al gesto più che alla sequenza alfabetica può aiutare molto nei casi di difficoltà grafomotorie.
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