L’articolo di Maura di ieri mi ha lasciato riflettere sui libri come forma di terapia.
Se è vero che un lettore è quella fortunata creatura che vive molte vite, una per ogni storia in cui saprà tuffarsi con passione, allora è certo che i libri incidono sulla nostra evoluzione personale.
Diventano pezzi della nostra vita, uno spazio e un tempo in cui ci emozioniamo, pensiamo, abbiamo idee, cambiamo idee, evolviamo.
I libri che leggiamo possono innescare un cambiamento, possono essere terapeutici.
Certo questo non sta a significare che psicologi e psicoterapeuti perderanno il lavoro a causa di qualche buon libro, anzi.
Il valore di un cammino terapeitco è ben altro. I libri però possono essere di ottimo aiuto. Alcuni illuminati professionisti consigliano la lettura e talvolta anche la scrittura di storie come veicoli di e supporto al cambiamento.
Tuttavia, in tutte quelle situazioni di vita che ci mettono in difficoltà, quando non si renda necessario il supporto terapeutico di un professionsita, tuffarsi nella lettura di romanzi può essere una buona idea.
Chi se la sente può anche provare a scriverla una storia, perchè in ciò che scriviamo mettiamo parti di noi stessi e rileggerci può diventare di grande aiuto, oltre al fatto che quello che mettiamo nelle pagine in qualche modo, come quando ne parliamo con qualcuno, ce lo togliamo un pochino da dentro rendendo più leggero il nostro cammino emotivo.
Curioso il libro Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno di Ella Berthoud e Susan Elderkin di cui si parla qui
Navigando ho scoperto anche questo blog che parla in maniera specifica di libroterapia.
Al di la poi di convinzioni, gusti e difficoltà di vita, leggere è sempre un passatempo che non trova controindicazioni nel suo bugiardino!