« Nell’ambito della realtà le cui connessioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere (all’interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso »
(Über quantenmechanische Kinematik und Mechanik, Mathematische Annalen,1926)
Questa affermazione è relativa alla teorie della fisica quantistica che hanno rivoluzionato il modo di pensare la realtà.
Si tratta di studi riguardanti i comportamenti della materia a livello subatomico.
Ciò che è stato scoperto è che non è possibile conoscere con precisione assoluta contemporanemanete posizione e velocità di una particella in un determinato istante. Questo è stato chiamato principio di indeterminazione. Tale principio limita la possibilità di descrivere quel che accade in un determinto momento in un luogo, spazio, specifico. Qualcosa sfugge alla possibilità di essere incastrato con precisione in leggi matematiche.
Tutto questo ci dice che a un livello elementare, “l’universo fisico non esiste in forma deterministica, ma piuttosto come una collezione di probabilità, o potenziali.” (cit.)
Se il comportamento di una particella non può essere predetto con precisione, allora bisogna affidarsi alla probabilità.
Questo ha fatto nascere la famosa frase di Einstein, che si opponeva a questa visione affermando: “Non credo che Dio abbia scelto di giocare a dadi con l’universo” e Bohr che invece appoggiava questa visione ribatté: “Einstein, smettila di dire a Dio cosa fare con i suoi dadi“.
All’estremo Hawking affermò “Einstein sbagliò quando disse: «Dio non gioca a dadi». La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere“.
Le implicazioni filosofiche sono numerose. La fisica quantistica con le sue scoperte pone anche le scienze cosiddette “dure”, come fisica e chimica, nel calderone dell’incertezza e della possibilità che vengono espresse con le probabilità della statistica.
Da psicologa sono abituata da tempo al fatto che non esistono la precisione e la certezza, ma solo la previsione e la possibilità per quanto riguarda lo studio della psiche umana. A quanto pare uomo e universo “si somigliano” molto più di quanto non si possa credere!
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