Una notte mi sono svegliata con in testa un pensiero. Salva le tue idee migliori, quelle che ritieni tali. Tienici. Non le abbandonare. La cosa che fai più spesso è abbandonare le tue idee. Ecco perché non hanno successo, perché non si realizzano, perché presa da altre millanta cose le abbandoni, povere idee.
Presa carta, penna e lucetta, per vederci senza svegliare tutti, ho scritto il mio
DECALOGO DEL SUCCESSO DI UN’IDEA
1. Avere l’idea
mi sembrava davvero la conditio sine qua non del mio decalogo. Ovvia.
2. Non abbandonare l’idea.
Altra ovvietà, si ma non per me, perché spesso e volentieri pensieri, idee, nuove cose che voglio fare si rincorrono nella mia testa, e finisco per non dar modo a nessuno di avere il giusto spazio, e tempo, per compiersi a dovere.
3. Lasciare che l’idea possa evolvere.
A questo serve non abbandonarla. Lasciarla esistere, lasciarla fare, vedere come diventa, perché le idee a volte hanno un percorso da fare e quando arrivano non sono la loro versione definitiva, hanno bisogno di evolvere.
4. Studiare il necessario.
Quando abbiamo un’idea e la vogliamo supportare e realizzare, non possiamo certo restare ad attendere che succeda magicamente senza intervenire. Bisogna documentarsi, raccogliere le informazioni necessarie, prepararsi. Questo richiede un investimento di tempo e energia, a volte anche di denaro se per prepararci dobbiamo frequentare dei corsi.
Importante è che lo studio sia il “necessario”, Q.B., quello che serve, non di più e non di meno. Se non ci prepariamo abbastanza non riusciremo a realizzare il nostro progetto, ma se ci dedichiamo esageratamente allo studio finiremo per perderci nella teoria senza mettere mai in atto ciò che volevamo.
5. Fare il necessario.
Ecco l’altro aspetto importante per supportare e realizzare la nostra idea. Dopo esserci documentati, informati, aver studiato, poi bisogna passare all’azione. Se non agiamo e mettiamo in atto i nostri studi, il progetto resterà in un cassetto senza potersi sperimentare, in tal caso sarà un insuccesso assicurato, non potrà neppure essere l’esperienza utile a fornirci lo spunto per una successiva e migliore idea. Se non agiamo, semplicemente la nostra idea non sarà. Perciò dopo aver assimilato i concetti teorici utili è bene passare all’azione.
6. Lasciarle tempo.
Una cosa importante imparata a mie spese è che bisogna beccare il cavolo di tempo giusto, altrimenti non se ne fa niente, l’idea non può realizzarsi.
La cosa che mi ha messo sempre in difficoltà è legata al fatto che le idee, almeno le mie, hanno spesso e volentieri bisogno di sedimentare, crescere, evolversi, quindi è stato, il più delle volte sarebbe stato, necessario attendere prima di svuotarle nel mondo.
Per questo è stato difficile per me, chissà quante altre volte in futuro lo sarà, capire il momento giusto per lanciarmi in un’idea.
Quand’è che un’idea è matura, ha avuto il tempo per crescere a pieno e essere pronta per essere messa in atto?
Temo proprio che non esistano formule magiche.
Il binomio esperienza+intuito è a parer mio l’unico aiutante valido nella scelta.
7. Dare spazio a me stessa e all’idea
Altro aspetto fondamentale. Non soffocare l’idea standoci sopra h24 tutti i giorni della settimana perché finisco per esaurire me stessa e l’idea. Mi stanco di lei prima di avere averle lasciato il tempo di maturare, prima di avere io accumulato le conoscenze giuste da mettermi all’opera per realizzarla.
È assolutamente necessario dare il giusto spazio ad un’idea, magari anche tanto, ma non totale. Altrettanto importante è mantenere uno spazio per me. Per fare i cavoli miei. Alla larga dall’idea per qualche po’. Fa bene ad entrambe.
8. Confrontarla con altre idee.
È già. Dura ma vera, questa cosa. Dura perché ho sempre paura che l’idea che ho avuto non sia all’altezza, di altre idee che potrei avere o di idee altrui simili. Peggio che qualcuno possa aver avuto la mia stessa idea e saperla realizzare meglio di me.
Con il tempo ho imparato a non avere paura del momento del confronto.
Noooo, sto mentendo. Il momento del confronto mi fa una strizza mostruosa, però coccolo la mia paura raccontandole le verità utili del confronto:
9. Difendere la propria idea.
Ok, c’è il momento del confronto, il momento di capire se esiste un’idea migliore. Tuttavia, c’è anche il momento di difendere la mia idea. Perché credo in lei.
Essenzialmente i nemici giurati della mia idea sono:
Le ultime tre voci non mi consentiranno di dedicare alla mia idea il giusto tempo e spazio, di studiare e fare per realizzarla, insomma la mettono in pericolo di vita come il punto 2.
10. Rileggere spesso il decalogo con particolare attenzione al punto 2.
Almeno per quanto mi riguarda è così, forse per questo ho avuto bisogno di scrivermi un decalogo.
Nota finale.
Anche se la nostra vera più grande ricchezza è il tempo, le idee ci arricchiscono, non sempre anche materialmente, ma spesso anche quello.
Tuttavia a volte il punto 2 NON va applicato. Può succedere che un’idea vada abbandonata.
Come si fa a capirlo?
Come per il punto 6, non esistono formule preconfezionate e assolute, bisogna fidarsi del proprio intuito e lasciarsi consigliare dalle esperienze pregresse.
L’abbandono di un’idea è uno spazio nuovo. La possibilità di avere una nuova idea. È un nuovo inizio.
Per questo, comunque vada sarà un successo.
Voi cosa fate quando avete un’idea?
Hai appena letto il post sulla creatività del secondo martedì del mese, vuoi sapere perché?